Il Belgio sperimenta l’alta velocità verde.
Belgio – tratta Anversa-Amsterdam – e finalmente il treno elettrico.
La tratta è stata inaugurata da un mezzo ad alta velocità che collega Parigi ad Amsterdam passando appunto per Anversa.
Un mezzo elettrico? E dov’è la novità? Da un pezzo auto e case, si sa, possono andare avanti con i pannelli solari! Ma la novità è un’altra: il treno si muove grazie a una galleria di tre km tutta ricoperta di pannelli fotovoltaici.
E non è solo il treno a correre con quest’energia pulita, anche le stazioni avranno l’energia per far funzionare i loro bulloni! Mica male.
E’ la prima volta che succede in Europa.
La galleria.
La tratta passa vicino ad un’antica foresta e c’era un pericolo: gli alberi possono cadere e non guardano in faccia treni o binari. Così il tunnel doveva proteggere il
passaggio.
Ora 16 mila pannelli solari ricoprono la superficie sopra al tunnel, per la bellezza di 50.000 mq. Come riempire 8 campi da calcio di pannelli.
L’opera è il risultato della collaborazione tra Enfinity, società per lo sviluppo di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, Infrabel, gestore delle ferrovie belga, i comuni Braschaat e Schoten, e Solar Power Syste, azienda esperta nel solare.
La tecnologia.
Circa 3,3 MWh l’anno. Praticamente il consumo annuale di circa 1.000 famiglie. L’energia prodotta è destinata a far funzionare la segnaletica, l’illuminazione e il riscaldamento delle stazioni. E ovviamente: le vetture! Quante? Enfinity, con questo progetto, parla di arrivare a muovere ben 4.000 treni ogni anno. Corrispondono grossomodo a una giornata di intenso traffico su rotaia.
E’ plausibile che la ricerca sul solare stia meritando tanta attenzione, qui vincono tutti: i treni, le stazioni e, soprattutto, l’ambiente. E’ ovvio aspettarsi una riduzione delle emissioni con un largo uso del solare. Si parla di 2.400 tonnellate di CO2 nell’atmosfera all’anno. 47.000 tonnellate in meno in due decenni.
Cosa, ancora, va storto? I costi. Sarebbe bello alimentare tutto con l’energia solare ma, questo progetto, è costato 15,6 milioni di euro. Per quanto affascinante, la cifra è ancora troppo alta per un’ampia diffusione.
Eppure il presidente di Enfinity è positivo, si augura di poter raggiungere obbiettivi più ambizioni che 4000 (soli?) treni l’anno.