Giglio, il Codacons denuncia falle nella perizia
“Numerose e gravi lacune nella perizia sul naufragio della Costa Concordia”. La denuncia arriva dal Codacons, relativamente all’incidente probatorio che avrebbe lasciato a margine alcuni “profili di responsabilità della Costa Crociere”. “Nello specifico – prosegue la nota – nessuna indagine effettuata per ricercare le cause del mancato funzionamento del generatore d’emergenza che non ha erogato corrente ai timoni (bloccati 90 secondi dopo l’impatto), agli ascensori, alle porte stagne, al vdr e ad altri apparati; nessuna indagine sulle cause del malfunzionamento degli ascensori (in cui sono state trovate morte 4 persone)”. E ancora: “mancato rilievo dell’assenza di adeguata formazione del personale di plancia all’uso della cartografia elettronica, sconcertante rilievo – va avanti il Codacons – circa l’asserita irrilevanza dell’acquisizione del traffico telematico (e-mail) in entrata e in uscita dalla nave costa concordia verso l’unità di crisi di Costa Crociere e la centrale operativa”.
“Dal confronto dei consulenti del Codacons con i periti – conclude l’associazione – è risultato confermato che, primo caso nella storia di sinistri di tale importanza, costoro incredibilmente non hanno effettuato neppure un sopralluogo sul relitto: l’incidente probatorio fu inteso fin dall’inizio come circoscritto alla sola ricerca delle cause della perdita della nave e non delle vite umane”.