Officine Fs museo per un giorno. Che rischia di chiudere
Fischi in ottone, vernici da miscelare, vecchi attrezzi e pezzi di storia: le Officine Grandi Riparazioni di Bologna aprono le porte per un giorno, oggi, e si fanno museo per ex dipendenti delle Ferrovie, parenti e Istituzioni. Stipati in due locali dello stabilimento di via Casarini 25, i ‘reperti’ raccolti dall’ex operaio Salvatore Fais compongono un piccolo museo dedicato idealmente alle vittime di amianto che alle Ogr sono state almeno 200.
Tra cardinali e sindaci (tranne Guazzaloca e Delbono) in molti hanno visitato quell’ospedale dei treni nato nel 1908 ed esteso per 1200 metri quadri dietro la stazione. Meno noto al resto della città che dal 2014 potrebbe perdere le officine. Fra due anni, infatti, dovrebbero essere dismesse. “L’ipotesi – spiega Franco Giorgioli, responsabile linea Etr e mezzi leggeri – fa parte di un progetto di riorganizzazione più generale di Trenitalia, anche per ottimizzare i costi”.
“Non perderemo nulla”, assicura Fais e non esclude la possibilità di trasferire il museo in un luogo più adeguato. Ma per ora, anche un’apertura al pubblico e più volte l’anno, è prematura.