L’assessore all’ambiente del Comune di Venezia , Gianfranco Bettin, plaudendo all’ipotesi
di un graduale spostamento a Marghera delle grandi navi da crociera attribuisce
a VTP “la pervicacia e l’ottusità della difesa dello status quo”.
Bettin prende lo spunto da una manifestazione anche in parte violenta di pochi contestatori e
professionisti del no, a riprova della presunta insostenibilità della situazione
attuale. Bettin volutamente ignora la posizione il ruolo di VTP. La società ha sempre condiviso qualunque alternativa all’attuale
transito a patto che garantisse l’arrivo in Marittima, considerandola attualmente
insostituibile, e quale contributo volontario alla ricerca di una soluzione, ha
presentato alle autorità competenti un progetto alternativo al transito nel Bacino di San Marco e Canale della
Giudecca quale quello dello scavo di un Canale a Sud di quest’ultimo. Ciò consentirebbe anche il transito di ferryboat e
lancioni con alleggerimento del traffico e la riduzione del moto ondoso lungo tale canale perché questi natanti potrebbero utilizzare
questo nuovo percorso che sarebbe utile comunque alla città anche nel caso di mutamento dell’attuale porto crociere.
L’Assessore Bettin sa bene quale è il ruolo di VTP: mera concessionaria dell’ area di Marittima secondo l’art. 6 della Legge 84/94
con il compito di gestire e sviluppare il traffico crocieristico che ha realizzato dal 1997
sestuplicando i passeggeri, portando Venezia a divenire il primo home port del Mediterraneo e contribuendo a
trasformare un porto commerciale dismesso nel più efficiente terminal passeggeri europeo.
VTP non decide, anche se le condivide, le regole e percorsi dei traffici che sono di
competenza di Autorità Portuale, Capitaneria di Porto e Magistrato alle Acque. A
tal proposito , APV e la Capitaneria hanno escluso la possibilità di sovrapposizione
dell traffico crocieristico e quello commerciale in Marghera, come confermato anche da uno studio del Dipartimento
di Matematica dell’Università Cà Foscari di Venezia.
Altri sono dunque i veri destinatari della critica dell’assessore Bettin e con disappunto prendiamo
atto che lo stesso valorizza delle manifestazioni , senza condannarne la parte violenta, che destabilizzano, con il
rischio di pregiudicarla gravemente, una delle rare attività produttive senza
crisi che porta i noti benefici occupazionali ed economici. Con ciò si rischia
anche di pregiudicare il sistema della industria crocieristica nazionale
essendo Venezia il capolinea delle rotte Adriatiche.
E tutto ciò per accreditare un disegno politico di destinazione ad altro uso dell’area di
Marittima prevedendo una “riqualificazione” dell’area che implicherebbe una
distruzione del nuovo porto realizzato nell’ultimo quindicennio del valore
stimato di mezzo miliardo di euro e la costruzione molto onerosa di un nuovo
terminal a Marghera, malgrado le enormi criticità rilevate dalle Autorità
preposte con uno spreco esorbitante delle già scarse risorse pubbliche.