Articoli marcati con tag ‘legalità’
LEGALITA’, CNA-FITA: UN MANIPOLO DI 19 OPPOSITORI BOCCIA CON UN BLITZ L’ARTICOLO SULLA COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE NEI PROCESSI DI MAFIA NEL NUOVO STATUTO
A pochi mesi dall’assemblea elettiva per il rinnovo delle cariche, la storica minoranza che ha da sempre contrastato il percorso di rinnovamento avviato, a partire dal 2011 in CNA-Fita l'associazione degli autotrasportatori artigiani, con la presidente modenese Cinzia Franchini, ha di fatto utilizzato il Consiglio nazionale, convocato ieri a Bologna, per l’approvazione del nuovo Statuto, per colpire al cuore il percorso fin qui fatto sulla legalità. Nello statuto proposto in votazione era stato inserito un articolo che stabiliva quanto segue: CNA-Fita garantisce la funzione sociale dell’impresa che contrasta con le condotte delle organizzazioni criminali e con gli elementi a base dell’impresa mafiosa. Sussiste quindi un interesse specifico e diretto a costituirsi parte civile ogni qualvolta, nei processi giudiziari, dai reati contestati agli imputati, derivi la lesione della personalità dell’Unione, offendendo in maniera diretta ed immediata lo scopo sociale della stessa, le finalità proprie del sodalizio e col conseguente discredito derivato alla sfera sociale che lei garantisce. I componenti presenti che da sempre hanno osteggiato le politiche di CNA-Fita nonché le proposte di rilancio e cambiamento all’interno dei consorzi di servizio, hanno con voto palese dichiarato il loro dissenso all’articolo proposto, in tema di legalità e infiltrazioni mafiose nell'autotrasporto e nella logistica attraverso la costituzione di parte civile, bocciandolo. I territori in questione sono parte dell’Emilia-Romagna, della Lombardia, della Toscana e del Veneto. Su 60 componenti il Consiglio nazionale i presenti erano 38. A votare contro i 19 della storica opposizione. Durante la riunione del Consiglio gli stessi oppositori hanno diffidato la Presidente Franchini dal rivelare i loro nomi. Dichiara Cinzia Franchini: “Ieri si è consumata una delle più brutte pagine di questa storica associazione che evidentemente più di qualcuno non vuole sia rinnovata e rilanciata. Da un paio di anni ho apertamente denunciato gli attacchi striscianti che più volte ho ricevuto all’interno della mia stessa associazione anche con l’avvallo della Confederazione. - Prosegue la Franchini - A ferirmi oggi però non sono quei colpi bassi quanto invece l’ostinata e complice repellenza che alcuni apparati sclerotizzati nella CNA come nella FITA vivono rispetto al necessario rilancio dell’intera rappresentanza di impresa su temi come quelli della legalità e del contrasto al crimine organizzato. Un rilancio che non può più passare per mere dichiarazioni di principio ma sempre più da un recupero di credibilità nelle scelte come nei comportamenti. Chi ha voluto evidentemente screditare il percorso fin qui fatto dalla mia Presidenza, trasformando un voto per il rinnovo dello Statuto in un stroncatura pre-elettorale, si è accorto solo tardivamente di come, così facendo, si sia oscurato il risultato più importante sul tema della legalità (CNA-Fita è stata la prima e unica associazione dell’autotrasporto in Italia a costituirsi parte civile in processi di mafia, esemplare il caso di Aemilia sulle infiltrazione della ‘ndrangheta in particolare nelle province di Modena e Reggio Emilia). Conclude la presidente nazionale FITA - Non mi sono arresa difronte alle querele, archiviate, di storici dirigenti, che anche ieri erano presenti, non mi sono abbattuta quando difronte a simili condotte la mia Confederazione è rimasta inerme, e di certo prenderò in seria considerazione, come ho sempre fatto, quanto è accaduto ieri convinta però che sia giunto il momento di fare chiarezza affinché tutti in CNA-Fita possano avere una piena consapevolezza”.
“Venezia-Brindisi: Insieme per Tradizioni e Legalità”
In un periodo storico in cui, nonostante il perdurare dei personalismi, si acclamano a viva
voce la cooperazione e il lavorare di sistema, il gruppo storico di Rassegna Azzurro Salentino è
impegnato nella realizzazione del progetto di partnership “Venezia-Brindisi: Insieme per Tradizioni
e Legalità”, voluto tenacemente e sposato dalle comunità delle due realtà marinare e da
Confindustria Brindisi.
L’idea è nata forse un po’ per gioco e casualmente durante una delle ultime edizioni dello
SNIM (Salone della Nautica) svolte a Brindisi, nel 2012. Precisamente in occasione di un incontro
informale tra il cav Angelo Ruggiero, supportato dai collaboratori Amedeo Nani e Renato
Rubino, e Massimo Bernardo, giornalista di Venezia, specializzato in economia dei trasporti,
nautica e turismo, nonché presidente dell’ International Propeller Club Porto di Venezia.
Dallo stadio embrionale il progetto passò a quello fattivo con l’iniziale intervento del dott.
Vincenzo ingrosso, brand ambasciator di Azzurro Salentino, il quale trovò nella storia un legame
fortissimo tra le due realtà, reso ancora più solido col passar del tempo.
Il progetto, che sarà svelato nei prossimi giorni, mira, in sostanza, a favorire gli interscambi
di cultura, arte, artigianato, turismo, marketing tra i due territori, praticamente simili sotto l’aspetto
geografico, con l’obiettivo di ripercorrere le principali tappe di quella fattiva e storica
collaborazione nata più di 500 anni fa, quando nel 1496 la città di Brindisi passò dal governo degli
Aragonesi a quello del Doge della Repubblica veneta, Agostino Barbarigo.
Con cortese
NEXIVE, ANCORA TRE STELLETTE PER LA LEGALITÀ
Nexive, primo operatore privato del mercato postale italiano, vede confermarsi il massimo punteggio nel rating di legalità, riconoscimento che l’Antitrust assegna alle società che si distinguono per il rispetto della legalità e, più in generale, per il grado di attenzione riposto nella corretta gestione del proprio business.
Per ottenere tale riconoscimento, è fondamentale, tra le altre cose, rispettare i contenuti del Protocollo di legalità sottoscritto dal Ministero dell’Interno e da Confindustria, utilizzare sistemi di tracciabilità dei pagamenti anche per importi inferiori rispetto a quelli fissati dalla legge, adottare una struttura organizzativa che effettui il controllo di conformità delle attività aziendali a tutte le disposizioni normative applicabili all’impresa; adottare processi per garantire forme di Corporate Social Responsibility e modelli organizzativi di prevenzione e contrasto della corruzione.
Istituito con l’intento di promuovere e introdurre principi di comportamento etico in ambito aziendale, il rating di legalità sta diventando un riconoscimento sempre più ambito dalle imprese italiane che, in virtù del loro impegno, possono disporre di vantaggi in sede di concessione di finanziamenti pubblici e agevolazioni per l’accesso al credito bancario. Rispetto al 2014 le richieste sono aumentate del 243%, così come pure i dinieghi da parte dell’Authority, passati da 6 a 66 nel 2015.
“La costante crescita delle richieste di accedere al rating è una chiara conferma del lavoro che è stato fatto e che si sta facendo per premiare quelle aziende che, come noi, credono nella trasparenza e nel rispetto delle regole – dichiara Maurizio Raffaini, General Counsel di Nexive –“Siamo orgogliosi di essere stati il primo operatore postale ad ottenere questo riconoscimento e ancora più orgogliosi di aver ricevuto nuovamente il massimo punteggio; è la conferma di un’attenzione che Nexive ha nel suo DNA e continuerà ad avere sempre”.
Serracchiani: Trasportatori importanti ma le proteste devono rimanere nella legalità
In questi giorni i collegamenti autostradali italiani sono resi quasi impossibili dalla protesta ad oltranza degli autotrasportatori che in alcuni casi è degenerata anche in vere e proprie minacce a chi non intendeva aderirvi. Bisogna chiarire con fermezza che i diritti si esercitano nell’ambito della legalità.
Il malcontento si può capire ma per risolvere queste vertenze non è ammissibile che pezzi della categoria dell’autotrasporto o singoli attuino proteste che rischiano di provocare all’economia dell’intero Paese danni gravissimi, i cui costi non mancheranno di ritorcersi contro la stessa categoria.
Non c’è dubbio che in Italia quella degli autotrasportatori è una categoria che fa andare avanti molta della nostra economia, e che gli aumenti del gasolio e dei pedaggi autostradali hanno generato gravissime difficoltà cui si deve dare una risposta convincente. Ma è proprio in virtù di questa posizione strategica che tutti gli autotrasportatori dovrebbero esercitare con grande responsabilità qualsiasi forma di protesta, evitando comportamenti che sembrano spingersi al limite del ricatto se non della violenza. C’è il rischio che un’ala di intransigenti metta in cattiva luce l’intera categoria degli autotrasportatori.
Fs, Ministero dell’Interno e Confindustria per la sicurezza e la legalità
Roberto Maroni, ministro dell’Interno, Mauro Moretti, ad delle FS Italiane, e Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, hanno firmato ieri mattina al Viminale un protocollo d’intesa per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata.
Obiettivo dell’accordo, lo svolgimento regolare delle attività imprenditoriali e la legalità e trasparenza nelle procedure di appalto. Risultati da perseguire attraverso una più intensa collaborazione tra imprese, pubbliche amministrazioni e stazioni appaltanti nonchè adottando misure di prevenzione a tutela dell’economia legale.
“Le aziende migliori sono quelle che riescono ad emergere perché realizzano cose buone, ecco perché bisogna fare in modo che chi produce bene sia favorito e non, al contrario, penalizzato rispetto a chi usa sistemi inaccettabili, come quelli criminali”. Questo il commento espresso da Moretti, ad delle FS, durante la firma del protocollo che impegna le Ferrovie Italiane a promuovere la sottoscrizione di protocolli d’intesa con le Prefetture in relazione ad appalti per lavori e servizi da parte delle Società RFI, Trenitalia e Italferr.